In questo momento ci troviamo a Lanzarote, dopo un grigio inverno svedese avevamo bisogno di un po’ di sole e caldo.
Alloggiamo a Playa Blanca, estremo meridionale dell’isola, che per fortuna è anche la zona meno ventosa.
Da qui si vede l’isola vicina di Fuerteventura, che come indica il nome, è costantemente battuta da un forte vento.
Marzo è il mese in cui si passa ufficialmente dall’inverno alla primavera e le temperature aumentano costantemente man mano che i giorni passano. Di giorno fa molto caldo, ma le sere sono piuttosto fresche. Si sta bene con pantaloni lunghi e una giacchetta primaverile.
Il paesaggio è molto simile ad alcune aree di Gran Canaria, brullo e arido. Anche per via dell’attività vulcanica presente nell’isola.
C’è perfino un ristorante, nel Parco Nazionale di Timanfaya, dove si cucina alla brace sfruttando il calore proveniente dalle caldare vulcaniche sottostanti. Lo proveremo!
La sensazione è che Lanzarote sia un po’ la sorella minore di Gran Canaria: non è altrettanto turistica e i complessi alberghieri non sono così imponenti. Ciò è in parte dovuto ad un noto artista dell’isola, l’architetto César Marques, che qui si impegnò nella creazione di un’architettura sostenibile e poco invasiva.
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